Storia del logo


…Nasce dalla mia passione per i quadri di Kandinsky l’idea di un segno essenziale, esclusivo tra l’esoterico e l’artistico. All’inizio amavo l’anonimato, non volevo usare nessun nome, solo un logo e questo cartiglio geometrico rappresentava perfettamente la mia idea di “marchio”.

Dapprima sempre tracciato a mano come una firma sui miei lavori, è diventato poi un “sigillo” durante un mio viaggio a Honk Kong dove a contatto coi loro ideogrammi, ho riscontrato una curiosa affinità col segno da me scelto.

I cinesi utilizzano da sempre sigilli di giada incisa per firmare i loro documenti.

E’ lì che in una piccola bottega di timbri e sigilli ho fatto realizzare il mio logo: in giada. Un vero e proprio “bollo” a sottolineare la qualità artigiana del mio lavoro e la sua esclusiva originalità.

Il pregiato colore rosso lacca è un segno di continuità con questa millenaria tradizione. I primi lavori erano firmati uno ad uno con questo sigillo. Poi con il lancio della mia linea Stefano Poletti Bijoux ed i primi successi di vendita ho dovuto riprodurlo in serie ma volutamente mantenendo le tipiche irregolarità di quel segno...